Opinioni e Prospettive

In riferimento ad alcuni articoli a sfondo sociologico (specie per quel che riguarda il campo di indagine relativo ai Mass Media), si precisa che i contenuti pubblicati NON sono da intendersi come frutto di specifiche indagini o di studi operati ad hoc (salvo quando diversamente e appositamente riportato). A tal riguardo si specifica che si tratta di semplici opinioni, basate sulla personale osservazione, nata da una prospettiva sociologica sviluppata negli anni di studio e connaturata negli interessi e nello stile di scrittura dell'autore.

domenica 22 marzo 2015

L'equivoco del "diverso" e l'OMOfobia per legittima difesa.

Se OMOfobo è sinonimo di paura delle OMOlogazioni, viste come appiattimento culturale e azzeramento delle differenze più naturali e essenziali alla crescita umana, allora quella paura rientra nell'istinto di conservazione (e di conservazione della specie "umana", nella fattispecie), per tanto è da ritenere sana e naturale.

E' da notare che NON sono le "differenze" a fare paura. Al contrario, sono proprio le "differenze" che pongono le basi di un confronto che garantisce un ordine, un equilibrio umano e naturale volto alla più sana crescita.

La confusione più grande che sta generando strumentalmente l'ideologia gender è quella che gira intorno al concetto di "diverso":
  • servendosi di ciò che si ritiene una convizione popolare, il popolo LGBT punta il dito sul fatto che l'omosessuale viene discriminato in quanto percepito come "diverso";
  • al tempo stesso, proprio gli appartenenti al gruppo LGBT, tendono a voler stigmatizzare e rivendicare una sorta di identità sociale e culturale specifica (che, in quanto tale, diversifica se stessa), la quale ha per sfondo l'ideologia gender, supportata con tutta una serie di rivisitazioni in chiave omosessuale di tutte le teorie psicosociologice e pedagogiche;
Appare legittimo supporre che tale ideologia, stando alle forme e ai contenuti aggressivi e violenti delle varie volte nelle quali manifesta se stessa,  abbia come obiettivo la OMOlogazione della specie umana e l'azzeramento delle differenze naturali e culturali della mascolinità e della femminilità, bollate come discriminatorie.

Di più: sembra delinearsi una sorta di manifesto di una pluralità di persone che si appellano al diritto di autodeterminazione dei popoli in contrasto con "il resto del mondo" accusato di essere bigotto, ipocrita e razzista.

Se le cose stanno in questi termini, è legittimo pensare ad una minaccia sostanziale alla specie umana tale da ritenere legittima non soltanto la paura, ma anche la difesa. 


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