Opinioni e Prospettive

In riferimento ad alcuni articoli a sfondo sociologico (specie per quel che riguarda il campo di indagine relativo ai Mass Media), si precisa che i contenuti pubblicati NON sono da intendersi come frutto di specifiche indagini o di studi operati ad hoc (salvo quando diversamente e appositamente riportato). A tal riguardo si specifica che si tratta di semplici opinioni, basate sulla personale osservazione, nata da una prospettiva sociologica sviluppata negli anni di studio e connaturata negli interessi e nello stile di scrittura dell'autore.

giovedì 16 aprile 2020

La "speranza" è una scelta. L'inerzia...pure!!!


Diciamocelo chiaro, molto probabilmente bisognerà abituarsi all'idea che questa situazione di emergenza sanitaria resti permanentemente, sebbene in forme diverse, periodo dopo periodo e imparare a convivere con il virus. 
Dovremo molto probabilmente imparare a convivere col rischio...con un rischio certamente elevato e insidioso. Non ce lo toglieremo di torno facilmente e, quando sembrerà che ci saremo riusciti, probabilmente esso tornerà in auge sotto altra forma.
Questa è quella che sembra essere la prospettiva più accreditata. 
Probabilmente la comunità scientifica sfornerà una serie di vaccini obbligatori, sui quali si fonderanno incertezze almeno pari a quelle sulle quali si fonda la nostra stessa incolumità, perché sarà fuori di dubbio che l'industria farmaceutica trarrà i maggiori profitti da tutto questo.
Il punto è decidere, fare una scelta, farla adesso...e sembra essere una scelta di campo netta e impegnativa:
o lo VIVIAMO il nostro tempo, oppure lasceremo il campo a chi lo farà al posto nostro in nostro nome e per nostro conto.
O saremo protagonisti del nostro tempo oppure ne saremo succubi...
...che poi non è né più, né meno di quello che è sempre valso, anche prima, in assenza di coronavirus.
O andiamo avanti nella nostra vita, nei nostri progetti di vita, nei nostri impegni, adeguandoci a uno scenario completamente stravolto che comporta un totale cambiamento delle abitudini di vita, accettando dunque tutte le restrizioni che dovremo subire,
oppure dovremo stare ugualmente alle stesse restrizioni, dovremo ugualmente adeguarci a scenari completamente diversi da quelli ai quali eravamo abituati (sia intesi in senso stretto perché anche quelli non saranno più uguali, sia in riferimento alle nostre consuetudini), chiudendoci in noi stessi, mortificando la nostra stessa vita e i nostri sogni.
Nessuno ci dice che sarà così sempre, ma neanche prima potevamo essere certi di cosa ci avrebbe riservato il futuro.
Certo siamo anche vittime di un sistema basato sull'incompetenza, sull'arrivismo, sulla presunzione e sulle manie di protagonismo, su deliri di onnipotenza corroborati da un atteggiamento mafioso e violento, che ricatta gli stati, le economie, un sistema mafioso e complice che a quei ricatti presta il fianco pur di conservare i propri privilegi...certo che è così!!! Ne abbiamo contezza quotidianamente!!!
Ma abbiamo una scelta:
accettare di subire tutto supinamente o reagire. Se si reagisce, però, lo si fa con convinzione, con determinazione e con sacrificio, se non altro perché possiamo ancora conservare una speranza. Per ognuno di noi c'è una speranza che ha un nome e un cognome, i nostri figli sono la nostra speranza...
Il nostro impegno, il compito più grande, il sacrificio più duro è rinunciare a qualunque cosa,
meno che a preparare il terreno per farvi crescere "coscienze" libere, menti autonome pensanti, persone capaci di assumersi il compito più alto che l'esistenza ha donato loro: dare "valore" alla loro vita e segnare la storia con il loro passaggio. 
E che sia la loro vita segnata dalla dignità umana, dal desiderio di conoscenza e dallo spirito critico autentico e personale al quale non rinunciare mai, dallo spirito di servizio, dall'umiltà e dall'altruismo, dal più profondo senso della carità. 
Che non smettano mai di sperare e di sognare di poter realizzare un mondo veramente a misura d'uomo. 
Che non accettino mai i ricatti e le seduzioni di logiche di profitto.
Che non accettino mai ideologie massificanti, rinunciando al loro pensiero autentico ed originale. 
Che non vengano mai meno a loro stessi per convenienza o per "quieto vivere".
Che non perdano mai la loro speranza così come noi non la perderemo grazie a loro.
Se sceglieremo questa strada, vivremo sicuramente con molte più difficoltà, d'ora in avanti, rispetto a come vivevamo solo pochi mesi fa...ma avremo la forza, la voglia e l'entusiasmo di farlo per qualcosa di veramente importante.
Non avremo più incertezze di quante ne avevamo prima, perché almeno avremo scelto una direzione certa.
Forse l'avremmo fatto ugualmente, prima. Ma oggi ne sentiamo il bisogno in maniera più forte.
La vocazione di genitori e di educatori, oggi la sentiamo più forte, oggi abbiamo ancora più bisogno di riversare nei nostri figli le nostre speranze.
Perché se a noi è toccata una sventura che ha coinvolto anche loro, insegnando loro a vivere col desiderio di cambiare il mondo e con l'onestà di farlo per il bene altrui, possiamo sperare che il mondo migliore che vorremmo per loro siano loro stessi a costruirselo.
Ma se perdiamo noi la speranza, non riusciremo nemmeno a trasmetterla a loro.

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